martedì 31 luglio 2012

Luglio...

Cosa? Come dite? Siamo al 31 di luglio? Di già?
O mamma, questo mese è volato via in un batter di ciglia. E pensare che si presentava come un mese sin troppo tranquillo...quasi soporifero! Poi di punto in bianco suona il telefono...una, due, tre...quattro volte...e mi ritrovo con 4 mini-eventi da organizzare, uno dopo l'altro. Sorpresa? Sì, un po'. Contenta? Sì, tantissimo! Sopravvissuta? Sì...più o meno.

Ha ragione chi dice che le cose arrivano quando meno te le aspetti e io onestamente non me le aspettavo, tanto che stavo già scivolando nella fase pre-vacanziera, con la testa piena di idee da riprendere e concretizzare poi a settembre. E invece no, tutto da rifare...anzi da riprogrammare perché le ultime settimane sono state tutte un rincorrersi di telefonate/appuntamenti/acquisti...tagliaincollacoloracuci...e via dicendo.

La cosa che a ripensarci mi vien da sorridere è che per quanto diversi tra loro, tutti e quattro gli eventi avevano 3 cose in comune:
- poco tempo per la pianificazione/organizzazione
- un piccolo budget a disposizione
- la voglia di organizzare/regalare qualcosa di diverso e originale alla compagna/amica di turno.

C'è chi etichetta questo tipo di eventi come lavori di serie b, ma per me non è così. Io credo che ogni evento rappresenti un piccolo mondo a sé, con una vita propria che nasce, cresce e si sviluppa, con una storia tutta sua da raccontare e sempre diversa dalle altre. E questo indipendentemente dal budget, dalle ore impiegate per organizzarlo, dal numero di ospiti che andrà a coinvolgere, ecc ecc...
E soprattutto ogni evento rappresenta un'opportunità per imparare qualcosa, per crescere professionalmente, per migliorare.
Volete sapere cosa ho imparato in queste 3 settimane?
Per prima cosa, che l'impegno richiesto per realizzare eventi di questo tipo è identico (se non superiore) all'impegno necessario per organizzare un evento che richiede mesi di preparazione e un budget di spesa medio alto. Il perché è semplice da comprendere: indipendentemente dal budget e dal tempo a disposizione, le aspettative e i desideri che il cliente ripone in me e nel mio lavoro sono sempre alti e io credo che un bravo professionista debba sempre e comunque rispettare queste aspettative.
Altra cosa che ho imparato è che per riuscire a fare ciò è necessario essere chiari e trasparenti con il cliente, senza accennare a cose che già in partenza si sa di non poter mantenere, senza alludere alla possibilità di realizzare l'impossibile...solo per ottenere una firma sulla lettera d'incarico. Rispettare le aspettative non significa crearne di false o tirare sul prezzo facendo credere che più la cifra da spendere è alta migliori saranno i risultati ottenuti, bensì vuol dire riuscire ad ottenere il massimo risultato con i mezzi a disposizione, ascoltando le richieste del cliente e adattandole al budget stabilito. E' qui secondo me che un bravo professionista si differenzia da chi non lo è.

Pretendete chiarezza da ciascun professionista al quale vi capiterà di rivolgervi e vedrete che i risultati non vi riserveranno spiacevoli sorprese.
Ora vi saluto e vado a riposarmi un po' prima della trasferta di domani che mi porterà a conoscere una nuova location situata nella campagna romana. Poi vi racconto. Se le cose andranno come spero, a settembre ci saranno delle belle novità! ;)

Buonanotte,
Vale

p.s. perdonate l'assenza di immagini ad accompagnare il post, ma non sono riuscita a trovare il tempo materiale per selezionarne di meritevoli. Mi rifarò presto, promesso!

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